Pedemontana, «Pedaggi gratis nei tratti compresi tra due caselli dopo quello di ingresso» Le 5 proposte della CNA per rendere l’arteria veramente utile al territorio che attraversa

«Per incentivare il traffico locale sulla Pedemontana Veneta, siano previsti pedaggi gratis nei tratti compresi tra due caselli dopo quello di ingresso». È la proposta degli artigiani di CNA territoriale Treviso che al momento non sono incentivati a utilizzare la SPV a causa proprio dei costi alti del pedaggio.

L’inaugurazione del collegamento tra A27 e Pedemontana, avvenuto giovedì 6 aprile 2023, è stata l’occasione per fare il punto sull’utilizzo dell’arteria, costata molto al nostro territorio in termini di consumo di suolo, espropri, tasse, ma ancora non funzionale alle sue esigenze. E partiamo, appunto, dai bisogni delle imprese.

«Per i lunghi tratti gli utenti rimangono in Pedemontana perché oggettivamente l’arteria riduce i tempi di percorrenza tra aree produttive strategiche – afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso -, ma per spostarsi all’interno di aree più circoscritte o nel tragitto casa-lavoro molti utenti non imboccano l’arteria, a causa dei costi elevati del pedaggio. Una soluzione che ne incentiverebbe l’utilizzo è quella di non far pagare il pedaggio qualora la distanza tra ingresso e uscita sia uguale o inferiore ai due caselli dopo quello di ingresso. In questo modo ci sarebbe un oggettivo vantaggio per la viabilità generale e un modestissimo impatto sui conti della SPV visto che molti di questi utenti al momento non la utilizzano».

Ma ci sono altre questioni che, per CNA, vanno sistemate al più presto.

Un’opera necessaria, ma con diverse “ombre”

«In vista dell’inaugurazione dell’innesto tra SPV e A27 – aggiunge Frare –  è opportuno sia ribadire alcune riflessioni che guidino la politica locale nella gestione del territorio legata a tale arteria strategica sia sollecitare gli interventi urgenti per permettere un corretto utilizzo della medesima nel rispetto delle comunità locali».

L’opera viaria – la più imponente degli ultimi anni in Veneto per impatto sul territorio e sulle casse pubbliche – è senz’altro necessaria all’economia dei nostri territori; è per questo che CNA l’ha sempre sostenuta. Quando sarà terminata, collegherà il Bellunese e il Vicentino, l’area di Vicenza e il Friuli, rendendo più veloce il collegamento tra le aree produttive del Nordest e del Nordovest, liberando dal traffico la viabilità ordinaria; inoltre l’efficientamento nei tempi di percorrenza di merci e persone avrà senz’altro una ricaduta positiva sulla competitività delle aziende nordestine che finora scontavano – rispetto alle aree competitors europee – condizioni meno favorevoli sotto il profilo viario e logistico.

Tuttavia, non è possibile nascondersi che l’opera viaria costerà ai veneti ben più del previsto; che numerosi problemi legati alla viabilità – e vivibilità – locali non sono stati risolti (mentre ne sono stati creati di nuovi); e che gli insediamenti produttivi che stanno sorgendo lungo il suo asse non rispondono all’esigenza di razionalizzazione delle oltre 1000 aree produttive in provincia spesso prive dei necessari servizi di supporto. È necessaria una nuova stagione di pianificazione territoriale, per tenere insieme la competitività della nostra economia, con la tutela dell’ambiente e della qualità della vita.

Insomma, luci ma anche tante ombre accompagnano la lunga e faticosa gestazione di un’opera che – assieme alla metropolitana di superficie (progetto che sembra purtroppo definitivamente defunto) – avrebbe dovuto essere il perno di una politica razionale degli spostamenti di merci e persone nella nostra regione.

Le 5 proposte di CNA per rendere la SPV utile al territorio che attraversa

CNA propone 5 correttivi, centrali per chi fa impresa e vive nei territori attraversati:

  1. Rendere gratuito il pedaggio per tratti compresi tra due o meno caselli dopo quello di ingresso;
  2. Completare le bretelle di collegamento tra la viabilità ordinaria e la SPV per evitare vecchio e nuovo traffico di attraversamento dei paesi, in particolare quelle di: Ponzano, della Pontebbana, nel Comune di Fonte e anche il collegamento con la statale del Santo nella zona di Castelfranco;
  3. Valutare ogni nuovo insediamento produttivo/commerciale lungo l’asse della SPV secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica; 
  4. Forestare le aree attraversate per mitigarne l’impatto ambientale;
  5. Creare un’area di servizio per l’autotrasporto in zona Treviso.

 

 

 

 


 

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