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Piano pluriennale CCIAA:ecco le nostre priorità di intervento
«Il piano pluriennale 2011-2015 della Camera di Commercio di Treviso è complessivamente buono nelle linee guida delineate. Starà ora a noi, categorie economiche rappresentanti dell’artigianato e della piccola impresa, orientare progettualità e investimenti per sostenere il settore produttivo, quello appunto della piccola e media impresa, che è la spina dorsale dell’economia trevigiana».
È la valutazione di Alessandro Conte, presidente della CNA provinciale, sul Piano della CCIAA, presentato oggi pomeriggio al Consiglio camerale nella sua veste definitiva, a seguito del recepimento delle osservazioni presentate dai componenti.
La CNA ha bene chiaro in mente in che settori e con quali priorità andranno fatti gli interventi concreti.
«Deve essere rafforzato – spiega il presidente Conte – il protagonismo della Camera di Commercio nelle politiche di sviluppo del territorio. L’ente camerale deve cioè saper indicare con incisività alla Politica le priorità del mondo economico al fine di garantire alla nostra provincia servizi e infrastrutture adeguati ai bisogni delle imprese. Uno dei punti dolenti, su cui la CCIAA deve far sentire la propria voce, rimane sempre quello dei collegamenti, necessari a garantire lo scambio rapido di merci e persone. La nostra rete viaria è ancora largamente insufficiente, il sistema ferroviario metropolitano di superficie è rimasto al palo e l’aeroporto di Treviso va senz’altro valorizzato. Non si può pensare di internazionalizzare senza strade, treni e voli. E questa programmazione territoriale va fatta in un’ottica di area metropolitana, non guardando solo a Treviso».
Oltre ad auspicare un ruolo sempre più attivo della CCIAA nelle decisioni strategiche per il territorio, Conte chiede particolare attenzione alla piccola e alla micro impresa, motori dell’economia della Marca. «Le PMI necessitano di supporti specifici per internazionalizzarsi, quindi vanno maggiormente integrate le strutture della CCIAA che si occupano di questa funzione strategica – continua il presidente di CNA -. Ma, allo stesso tempo, bisogna tener presente che la gran parte delle nostre PMI ha per principale sbocco il mercato interno. Se a ridare fiato al mercato interno ci deve pensare il Governo con specifiche politiche di incentivo ai consumi, la CCIAA può e deve avere un ruolo attivo nel rendere sempre più competitivo il nostro territorio e le nostre imprese allo scopo di attrarre investimenti esteri».
Terza questione strategica: l’innovazione. «In tema di innovazione occorre avere come referente anche le micro imprese, che devono avere la possibilità di investire nella ricerca quanto le imprese più grandi. E intendere per “innovazione” non solo quella tecnologica ma anche a quella organizzativa».
Ultimo punto che Conte ci tiene a evidenziare riguarda il credito, e non poteva essere altrimenti visto che rimane il problema principale di chi fa impresa in questo momento. «Nel corso dell’ultimo biennio, il volume dei prestiti garantiti dai confidi è cresciuto in misura rilevante evidenziando la loro funzione anticiclica a sostegno dell’economia – spiega -. Il consistente aumento delle attività ha fatto però aumentare anche il rischio finanziario assunto per favorire l’accesso al credito alle imprese. Per questo ora è necessario che la CCIAA rafforzi il suo impegno nella patrimonializzazione dei confidi».
Priorità alla mano, la CNA continuerà a fare la sua parte nella governance dell’economia in provincia di Treviso.