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Primo Maggio, anche la CNA in piazza a Treviso
La CNA è stata in piazza mercoledì 1 maggio, a Treviso, insieme ai sindacati e alle altre associazioni di categoria in una manifestazione congiunta per il lavoro e per l’impresa.
“Se non c’è impresa non c’è lavoro – commenta Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso -. Lavoratori e imprenditori sono sulla stessa barca e alla politica chiedono le stesse cose: misure per la crescita per far uscire il Paese dalle sacche della recessione. Far ripartire l’impresa è la condizione per risolvere il problema occupazionale“.
Il corteo è partito alle 9.30 dalla stazione ferroviaria in direzione Piazza dei Signori, dove ha avuto luogo dalle 10 alle 12 la manifestazione “Voci dalla crisi”, con gli interventi dei tre segretari generali di Cisl, Cgil e Uil. Sul palco anche i rappresentanti delle categorie datoriali, CNA compresa.
“Con questa iniziativa unitaria, che ha un retroterra importante di lavoro comune, su iniziative che vanno dalla pianificazione territoriale al rilancio del sistema produttivo con il Documento per il lavoro approvato il 10 aprile scorso dal Consiglio provinciale, Treviso si conferma laboratorio delle nuove relazioni industriali secondo uno schema non più di sterile contrapposizione ma di confronto e condivisione delle strategie – aggiunge Rosolen -. Questa crisi non è come le altre. Impone cambiamenti radicali di “pelle” nel sistema produttivo, nelle forme di organizzazione del lavoro. Il cambio di passo che viene chiesto a lavoratori e imprenditori, viene chiesto anche a chi ha l’onere e l’onore della rappresentanza. Con questa iniziativa unitaria vogliamo dimostrare la volontà e l’impegno ad andare nella direzione giusta”.
Presente in corteo anche il presidente Alfonso Lorenzetto: “Il dato che è emerso dalla giornata di ieri è un dato storico: per la prima volta la crisi unisce le forze imprenditoriali e dei lavoratori, i rappresentanti nelle istituzioni, una squadra che di per sè produce coesione sociale inviando un messaggio positivo e di speranza al territorio. E anche un invito alle istituzioni, alla politica nazionale, affinchè vengano date risposte alle questioni dell’occupazione e del lavoro, rimettendo al centro l’impresa e aprendo una nuova fase di crescita. E un invito alla Regione Veneto, affinchè rifinanzi i fondi rischi dei confidi artigiani, strumento essenziale per dare credito agevolato alle imprese, i fondi antiusura per il sostegno agli imprenditori in difficoltà”.