Rifiuti, Chies: più tempo e meno burocrazia per l’iscrizione al Sistri

Nuovi adempimenti e nuovi costi sono in arrivo per le migliaia di aziende e professionisti trevigiani che entro le scadenze del 28 febbraio e del 30 marzo dovranno iscriversi al Sistri, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti introdotto dal Governo con il decreto ministeriale del 17 dicembre. Hanno l’obbligo di iscrizione entro il 28 febbraio tutti i gestori di rifiuti (tra cui i trasportatori) e i produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti. Sono invece obbligati a iscriversi entro il 30 marzo tutti i produttori di rifiuti pericolosi con meno di 50 dipendenti (anche le microaziende) e i produttori di rifiuti non pericolosi con meno di 50 dipendenti e più di 10.

«L’obiettivo di mettere sotto controllo l’intera filiera dei rifiuti è positivo – afferma Giuliano Chies, funzionario della CNA provinciale –. Ma i tempi dati alle aziende per adeguarsi sono eccessivamente stretti. Chiediamo pertanto al Governo il differimento dei termini di iscrizione».

Con il nuovo sistema tutta la gestione dei rifiuti avverrà tramite sistema telematico e garantirà operazioni e controlli in tempo reale. I movimenti dei rifiuti dovranno essere registrati, utilizzando un software che verrà dato in dotazione. Ci sarà da pagare un canone annuale per il costo del servizio. I trasportatori, inoltre, dovranno installare sui mezzi una black box, un dispositivo di localizzazione satellitare che garantisce la tracciabilità del carico (costo di installazione circa mille euro).

La gestione e il controllo del sistema è affidato al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente.

Formulari, registri di carico e scarico e MUD sono destinati ad essere progressivamente sostituiti dal nuovo sistema telematico.

L’elenco di tipologie di aziende interessate è lunghissimo – dalle aziende chimiche ai mobilifici, dalle carrozzerie e officine alle aziende metalmeccaniche – e comprende anche quelle che producono quantità esigue di rifiuti pericolosi (da una lettura letterale della norma potrebbero essere coinvolti dentisti, estetisti, parrucchieri…). 

«Il nuovo sistema di gestione dei rifiuti comporta un cambiamento epocale negli adempimenti ambientali delle aziende, che sovvertirà prassi consolidate e avrà costi di avvio notevoli. Va senz’altro fatto, noi siamo favorevoli, ma c’è la necessità di dare più tempo alle imprese – incalza Chies -. Chiediamo inoltre la semplificazione degli adempimenti, a partire da quelle aziende che producono quantità piccolissime di rifiuti pericolosi, per le quali si profila un carico burocratico esagerato. Non è possibile che, in un periodo di crisi, gli artigiani continuino a venire vessati dallo Stato con sempre nuovi oneri e nuova burocrazia. È un accanimento fuori luogo».  

La CNA chiede infine l’innalzamento del quantitativo di rifiuti prodotti dalla singola azienda oltre il quale non è consentivo affidare all’esterno il servizio di registrazione e gestione dei rifiuti. «Con il nuovo sistema può succedere infatti che un’officina meccanica con due dipendenti sia costretta a gestire da sé l’imputazione dei dati. Cosa si aspetta lo Stato, che assuma un nuovo dipendente?» denuncia Chies.

Per informare i propri soci su quali enti e quali imprese dovranno adottare il Sistri e come funzionerà il sistema, oltre ai rischi, pesanti, che si corrono se non ci si adegua, la CNA ha organizzato un incontro pubblico, aperto anche alle aziende non socie, che si terrà giovedì 25 febbraio presso la sede provinciale a Treviso (viale della Repubblica 154) alle ore 20.30. Interverrà come relatore il professor Gianni Finotto dell’Università di Venezia. Per informazioni: CNA Treviso – 0422/3155 e www.cnatreviso.it.

 

 


 

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