Sistema-casa, «PMI colpite dalla Legge di Bilancio» CNA: «Rifinanziare la Nuova Sabatini e Industria 5.0»

«La filiera del sistema-casa fino a pochi mesi fa ha trainato la crescita del PIL italiano ma questa Legge di Bilancio rischia di avere ricadute pesanti sul settore».

Lo afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso, preoccupato per i nuovi divieti e costi a carico in particolare delle imprese del sistema-casa introdotte con la Manovra 2024.

«Le criticità di contesto nazionali ed internazionali, seppur innegabili – continua Frare – non possono ricadere sulle spalle delle imprese del comparto casa, già indebolite da decine di cambi di rotta e ora anche da uno stop netto sulle pratiche di Superbonus in itinere».

Sono tre in particolare le scelte della Legge di Bilancio che concorrono a creare condizioni poco sostenibili per gli artigiani e le PMI del settore-casa:

  1. la questione irrisolta dei crediti incagliati ormai non più cedibili né compensabili;
  2. l’aumento dall’8 all’ 11% dell’aliquota delle ritenute sui bonifici destinati alle imprese per fruire delle detrazioni per i bonus in edilizia;
  3. l’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali (ex art. 24).

«Le nostre imprese – spiega il presidente di CNA territoriale di Treviso – non possono sostenere oneri di tale portata, senza d’altro canto poter beneficiare di nuove leve di sviluppo e sostegno agli investimenti, quali il rifinanziamento della Nuova Sabatini e l’iniezione di fondi Industria 5.0 per sostenere la transizione energetica, digitale e tecnologica. Senza tali iniezioni di risorse per investimenti e sviluppo, una buona parte del tessuto imprenditoriale del comparto-casa del nostro territorio è a rischio tenuta».

Per la CNA è necessario correggere la Legge di Bilancio rimodulando le sopraccitate misure. Inoltre ritiene fondamentale che i 12 miliardi di euro provenienti dalla rimodulazione dei fondi PNRR vengano distribuiti verso azioni a misura di PMI: il programma Industria 5.0 appare l’ultima uscita per la tenuta del settore.

Per quanto riguarda il Superbonus, CNA è delusa per l’assenza di risposte in Legge di Bilancio: senza una proroga limitata nel tempo e circoscritta ai condomini che stanno ultimando i lavoro, circa 25 mila cantieri in tutta Italia non potranno completare gli interventi con pesantissimi effetti sulle imprese e sulle famiglie e con prospettiva di migliaia di contenziosi legali.

«CNA sta lavorando affinché si avveri almeno l’ipotesi di un decreto su misura per salvare le spese per il 2023 – conclude Frare -. Serve un exit strategy ordinata dal Superbonus, a tutela delle imprese e delle famiglie. Vanno trovate soluzioni concrete nei prossimi giorni per evitare di scaricare sul sistema delle imprese le inefficienze e l’instabilità delle norme».

                                                                              


 

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