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Treviso free tax zone per attrarre investimenti
La Marca Trevigiana free tax zone per attrarre investimenti esteri e rilanciare la nostra economia. Lo propone la CNA provinciale di Treviso.
«Per l’economia trevigiana sembra che il momento peggiore sia passato e che sia iniziata una lenta risalita, appesantita però da nodi strutturali irrisolti e resa più difficile dal fatto che il nostro territorio subisce la concorrenza dei territori confinanti di Regioni a statuto speciale che praticano forti condizioni agevolative a favore delle imprese lì insediate. Per dare sviluppo duraturo al nostro territorio, c’è dunque bisogno di scelte nuove e coraggiose. Per questo chiediamo che questa nostra area diventi free tax zone per attrarre investimenti esteri – afferma Giuliano Rosolen, direttore provinciale dell’associazione artigiana -. Nell’economia globalizzata vincono infatti i territori che sanno attrarre investimenti esteri, e la capacità attrattiva dipende dai servizi e dalle infrastrutture, ma anche dai regimi fiscali agevolati».
A questo scopo immaginare per Treviso l’applicazione di regimi fiscali agevolati per chi investe è una risposta alle esigenze produttive e occupazionali del nostro territorio. È proprio l’alta pressione fiscale, insieme alla mastodontica burocrazia e all’elevata tassazione sul lavoro, uno dei fattori che più scoraggia le aziende estere a investire da noi. Ma senza investimenti dall’estero la nostra area è destinata a perdere posizioni nel mercato internazionale.
«La Marca Trevigiana, una delle locomotive italiane, deve essere valorizzata dal Governo. Chiediamo che assuma un provvedimento ad hoc per Treviso e che i nostri parlamentari sostengano questa richiesta» conclude la CNA.
Va ricordato che l’Italia è fanalino di coda in Europa come capacità di attrarre investimenti dall’estero: il valore complessivo dello stock investimenti esteri nel nostro Paese nel 2009 è stato pari al 18,6% del PIL (dato 2009), significativamente inferiore alla media mondiale (pari al 30,7%) e agli stock di paesi europei come la Francia pari al 42,8% (la media europea è del 46,5%).
Il Veneto, tra le regioni italiane, si ferma al quarto posto come capacità attrattiva, dopo Lombardia (nel 2009 il 48,1% del totale), Piemonte (13%) e Lazio (11,5%). Il Veneto si ferma al 10%.
A livello provinciale è Verona la provincia più attrattiva degli investimenti diretti dall’estero. Il dato medio 2000-2009, vede Verona accaparrarsi il 62,1% degli IDE regionali, seguono Padova (12,6%), Vicenza (8,8%), Rovigo (8,7%), Treviso (8,3%), Venezia (1,6%), Belluno (0,4%).