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150, il 17 marzo sia occasione di riflessione
L’Italia è oggi in difficoltà per ragioni di ordine economico ma anche per ragioni di ordine civile e morale. Ma solo un Paese saldo nei doveri civili, con una conoscenza diffusa del suo percorso storico e del valore delle sue istituzioni, con un’idea precisa di chi è e di dove vuole andare, può avere la forza necessaria per vincere le sfide della competizione globale. Per questo noi riteniamo che sia opportuno dare alle celebrazioni del 150° tutta l’attenzione che meritano, auspicando che il 17 marzo sia un giorno di profonda riflessione per l’intera nazione e che riesca a rinvigorire il nostro senso di appartenenza ad essa.
La ricchezza di una comunità non va misurata solo in termini di PIL ma anche di produzione di idee e di conoscenza e dal livello di coscienza civile. Come imprenditori, siamo preoccupati per il disorientamento diffuso, l’indebolimento del senso di appartenenza, l’atomizzazione della comunità, la sfiducia nel futuro, la disillusione verso la politica, la perdita di un concetto condiviso di bene comune. Sono beni intangibili, certo, ma importanti tanto quanto la produzione di ricchezza materiale, specie quando la sicurezza determinata dal benessere economico comincia a venire meno. Siamo preoccupati per la perdita di questi beni intangibili e auspichiamo che la festa nazionale del 17 marzo sia un momento di confronto per valorizzare i limiti e le potenzialità del processo di unificazione e anche per discutere di come attuare al più presto le parti della Costituzione non ancora realizzare, a cominciare dal federalismo.
Sarebbe tuttavia stato opportuno che il mondo produttivo fosse stato coinvolto nelle scelte sulle celebrazioni, anche concordando insieme alle associazioni di categoria il giorno in cui far cadere la festa nazionale. Sarebbe stato infatti un bel segnale di attenzione verso il mondo dell’impresa, il riconoscimento che l’Italia, ieri come oggi, la fa chi ogni mattina si alza e si mette a correre e, per senso del dovere, cerca di rendere più competitiva la sua azienda e il Paese.
Alessandro Conte, presidente CNA provinciale