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Utilizzo di territorio vergine solo se prevale l’interesse pubblico e a fronte di compensazione del “danno”
«Un documento importante perché afferma un principio sacrosanto: la programmazione territoriale va fatta insieme, istituzioni, mondo dell’economia e del lavoro, società. E tutti questi soggetti devono vegliare congiuntamente affinché gli indirizzi e le norme esistenti siano rispettati. Solo così, infatti, potremo garantire uno sviluppo davvero sostenibile al nostro territorio».
Lo afferma Alessandro Conte, presidente della CNA provinciale di Treviso, tra gli estensori assieme alle altre categorie e ai sindacati del documento di programmazione territoriale presentato questa mattina al presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro.
«Non ci deve più essere contrapposizione tra sviluppo e crescita, da un lato, e salvaguardia del territorio e dell’ambiente, dall’altro – continua Conte – e con questo documento, richiamando gli indirizzi del PTCP, lo abbiamo ribadito. Nuovi insediamenti produttivi sono i benvenuti perché segno di una dinamicità produttiva della nostra provincia, ma devono trovare collocazione all’interno delle aree già compromesse, non comprometterne di nuove. Deroghe a questo principio possono esserci solo qualora si ritenga prevalente l’interesse pubblico nell’insediamento di una determinata attività e sempre previo accordo sulla “compensazione del danno” con recupero di aree dismesse o dismissibili, di pari superficie, ad uso naturale».
Nel documento si ricorda che nella sola provincia di Treviso sono state censite dal PTCP ben 1077 aree produttive ed industriali, sparse in modo capillare e disorganico su tutto il territorio, destinando a questo uso produttivo circa 80 milioni di mq dei quali, ad oggi, solo 60 milioni di mq sembrano realmente utilizzati, con un esubero quindi di circa 20 milioni di mq che restano totalmente inutilizzati.
Il documento è di fatto una presa di posizione del mondo economico e del lavoro trevigiano sulle trasformazioni di impatto che potrebbero interessare alcune aree della nostra provincia, come l’insediamento agro-industriale di Barcon di Vedelago e l’Ikea di Casale sul Sile. Se non sono espressamente citati questi due specifici interventi è perché il documento ha voluto configurarsi come un’indicazione di carattere generale, valida per qualunque futuro caso.
«Abbiamo apprezzato la disponibilità del presidente Muraro di condividere con le forze sociali le decisioni più impegnative in materia di programmazione territoriale» conclude Conte.
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